Tutto Fondi: Le nuove regole faranno da incentivo ai restyling delle società

Le nuove regole faranno da incentivo ai restyling delle società
Alcuni paletti sono già stati messi dalla legge 80/2005, che contiene i principi di delega per la riforma organica della procedura concorsuale. l nodi rimasti, però, sono ancora tanti. E a scioglierli ci penserà il decreto legislativo già licenziato in prima lettura il 23 settembre dal Consiglio dei ministri. Quali sono i punti più importanti?
 «Prima di tutto l’ampliamento del campo di 
applicazione del concordato stragiudiziale che 
viene trasformato in un accordo flessibile tra 
imprenditore e creditore attraverso 
l’eliminazione dei requisiti prima stabiliti dalla legge – risponde Maurizio Argenziano,
 presidente della commissione Tax & Legai di Aifi
 – E ancora, l’accelerazione dei tempi della 
procedura fallimentare e la necessità di una 
disciplina per l’esenzione dall’azione 
revocatoria». Così, una volta arrivati al
 concordato, l’impresa debitrice può essere libera di stabilire le modalità dell’accordo, che non dovrà essere più soggetto ad azione revocatoria. «Un altro punto importante – continua Argenziano – riguarda la riqualificazione dei soggetti che svolgono la funzione di curatore. Tra i legittimati ci saranno anche soggetti con comprovate esperienze gestionali, come i professionisti specializzati nel turnaround». Infine, rimane ancora aperto il problema della continuazione temporanea dell’esercizio dell’impresa. Che cosa significa? «Modificare la legge del 1942 – fa notare Argenziano – per la precisione l’articolo 90. Al riguardo noi dell’Aifi abbiamo formulato una proposta. Questa, nei suoi tanti punti, prevede che il curatore possa stipulare un contratto con una spa, scelta con criteri di particolare prudenza e affidabilità. La durata del contratto non potrà oltrepassare i dodici mesi, con la possibilità di un’unica proroga per eguale periodo. Credo che questa riforma rappresenti un passo avanti importante. L’effetto è preservare il valore delle aziende che vanno in procedura e quindi migliorare la competitività del sistema impresa». Appare ovvio, inoltre, che si avrà un impatto anche sulla capacità del sistema di trarre capitale. Fino a oggi il private equity si è tenuto lontano Dalle aziende in crisi. Ma con la legge delega si svilupperanno nuove  competenze E verrà meno un elemento che è sempre stato di intralcio al turnaround. Le prime iniziative ci sono.

l punti più importanti del decreto legislativo che cambierà l’ormai obsoleta legge del 1942
Fonte: Aifi


ll 23 settembre 2005 è stato approvato in prima lettura dal Consiglio dei ministri lo schema di decreto legislativo che, in attuazione della delega contenuta nella legge 80/2005, rivede la disciplina delle procedure concorsuali. Il testo ricalca lo schema di maxiemendamento elaborato dal ministero della Giustizia a dicembre dello scorso anno, con alcune modifiche suggerite dal ministero dell’Economia. È stato trasmesso alle commissioni parlamentari competenti. Il termine per l’esercizio della delega è fissato all’11 novembre.

LE PRINCIPALI NOVITÀ

  • Riabilitazione dell’imprenditore fallito derivante dalla cancellazione dal registro dei falliti. Diminuisce, quindi la visione sanzionatoria del fallimento.
  • Maggiore ruolo della figura del curatore il cui incarico può essere assunto anche da chi ha svolto funzioni di amministrazione, direzione e controllo in società per azioni.
  • Il concordato fallimentare diventa una delle modalità privilegiate per la soluzione della crisi di impresa, con la possibilità di dividere i creditori in classi e la parziale soddisfazione di quelli privilegiati (stessa dizione del concordato preventivo).
  • Più spazio all’autonomia privata, cioè agli accordi tra debitore e creditore sia all’interno delle procedure concorsuali sia nell’ambito degli accordi stragiudiziali.